IL FINANZIERE
di
Theodore Dreiser
Contenuti
Capitolo
I
La Filadelfia in cui nacque Frank Algernon Cowperwood
era una città di oltre 250.000 abitanti. Era piena di bei parchi, edifici
prestigiosi e ricca di memorie storiche. Molte delle cose che lui e noi
conoscemmo dopo, allora non esistevano: il telegrafo, il telefono, il corriere
espresso, il piroscafo oceanico e il corriere urbano. Non c'erano francobolli o
lettere raccomandate. Non erano arrivati i tram. Al loro posto c'era una
moltitudine di omnibus e per i viaggi più lunghi una rete ferroviaria che si
stava a poco a poco sviluppando, ancora in gran parte interconnessa da canali.
Il padre di Cowperwood era un impiegato di banca nel
periodo in cui nacque Frank, ma dieci anni dopo, quando il ragazzo già
cominciava a rivolgersi al mondo con occhio sensibile ed energico, il signor
Henry Worthington Cowperwood, a seguito della morte del presidente della banca
e il conseguente avanzamento di carriera degli altri funzionari, prese il posto
lasciato libero dal cassiere che era stato promosso, per uno stipendio, per lui
generoso, di 3.500 dollari all'anno. Decise immediatamente, come aveva detto
raggiante a sua moglie, di traslocare con la famiglia dal n. 21 di Buttonwood
Street al n. 124 di New Market Street, un quartiere molto migliore, dove c'era
una bella casa in mattoni alta tre piani, mentre quella in cui vivevano allora
aveva due piani. Probabilmente un giorno sarebbero andati a vivere in un posto
anche migliore, ma per il momento quello era sufficiente. Era felicissimo.
Henry Worthington Cowperwood era un uomo che credeva
solo in ciò che vedeva ed era soddisfatto di essere quello che era: un
banchiere o uno che aspirava a diventarlo. In quel periodo era una persona
distinta — alto, snello, di aspetto severo, professionale — con dei bei
favoriti lisci e tagliati corti che arrivavano quasi ai lobi delle orecchie.
Aveva il labbro superiore liscio e curiosamente lungo, il naso lungo e dritto e
il mento che terminava quasi a punta. Aveva folte sopracciglia che mettevano in
risalto occhi languidi di color verde-grigiastro, e capelli corti, lisci e
accuratamente pettinati. Portava sempre una finanziera — in quegli anni era
molto di moda nei circoli finanziari — e un cilindro. E teneva le mani e le
unghie pulite e ben curate. I suoi modi avrebbero potuto dirsi compassati, ma
erano in realtà più ricercati che austeri.
Siccome era ambizioso e voleva a farsi strada nella
società e nella finanza, faceva molta attenzione su chi e con chi parlava.
Evitava di manifestare opinioni politiche o sociali estremiste o impopolari
come di farsi vedere con persone disoneste, anche se in realtà non aveva
opinioni politiche particolarmente significative da esprimere. Non era né
contrario né favorevole alla schiavitù, sebbene tirasse area di tempesta tra la
posizione abolizionista e quella contraria. Era sinceramente convinto che si
potessero realizzare immense fortune con le ferrovie se solo uno avesse il
capitale e quella cosa particolare, un personalità magnetica — la capacità di
conquistare la fiducia degli altri. Era convinto che Andrew Jackson avesse
commesso un grosso errore ad opporsi a Nicholas Biddle e alla Banca degli Stati
Uniti, una delle grandi questioni di quel periodo; ed era giustamente preoccupato
della tempesta perfetta provocata dalla circolazione di cartamoneta emessa da
banche che si trovavano in posti sperduti del paese e che arrivava
continuamente alla sua banca — scontata, naturalmente, e riconsegnata con
margine di profitto nelle mani di famelici cacciatori di prestiti. La sua banca
era la Third National di Filadelfia, situata in quel centro di tutta
Filadelfia, o meglio, a quei tempi praticamente di tutta la finanza nazionale
—Third Street— e i suoi proprietari gestivano una attività parallela di
intermediazione finanziaria. C'era in quei giorni una proliferazione
incontrollata di banche statali, grandi e piccole, che emettevano banconote
praticamente senza limiti garantite da attività sconosciute e rischiose e che
fallivano o smettevano di operare con impressionante rapidità; e la conoscenza
di tutte queste cose era un requisito importante per la posizione del signor
Cowperwood. Il risultato fu che era diventato la personificazione della
prudenza. Purtroppo per lui, era in gran parte privo delle due cose
fondamentali per emergere in ogni campo: magnetismo e visione. Non era
destinato a diventare un grande finanziere, anche se era riconosciuto come uno
di discreto successo.
La signora Cowperwood aveva un'indole religiosa; donna
piccola, con i capelli castano chiari e limpidi occhi marroni, era stata molto
attraente ai suoi tempi, ma era diventata un po' troppo seriosa e con i piedi
per terra e propensa prendere molto seriamente la cura materna dei suoi tre
figlie e dell'unica figlia. I primi, con in testa Frank, il più grande, erano
per lei motivo di notevoli preoccupazioni, perché facevano sempre spedizioni
nelle diverse parti della città, frequentavano probabilmente cattivi ragazzi e
vedevano e sentivano cose che non avrebbero dovuto né vedere né sentire.
Frank Cowperwood, già a dieci anni, mostrava di essere
leader nato. Alla scuola diurna che frequentava e dopo al liceo, era
considerato uno del cui buon senso ci si poteva indiscutibilmente sempre
fidare. Era un giovane robusto, coraggioso e spavaldo. S'interessò di economia
e politica sin dai primi anni di vita. Non gli importava nulla dei libri. Era
un ragazzo pulito, longilineo, ben fatto, con il volto espressivo, dalle forme
ben definite e spigoloso; grandi occhi grigio chiari; una fronte spaziosa;
capelli corti, ispidi, castano scuri. HE HAD AN INCISIVE, QUICK-MOTIONED,
SELF-SUFFICIENT MANNER e faceva continuamente domande con una gran voglia di risposte intelligenti. Non aveva mai un
dolore o un malessere, mangiava con appetito e metteva in riga i suoi fratelli
con il pugno di ferro. — Andiamo, Jo! — Svelto, Ed! Dava questi ordini con tono
non brusco ma sempre fermo e Joe e Ed obbedivano. Lo avevano sin dall'inizio
considerato una guida e ascoltavano con attenzione ciò che aveva da dire.
Lui non faceva altro che meditare — perché ogni
singolo fatto lo sorprendeva come ogni altro — perché non riusciva a capire
come questa cosa in cui si trovava — questa vita — fosse stata progettata e
fatta funzionare. Come erano arrivate nel mondo tutte quelle persone? Cosa ci
facevano lì? E in ogni modo, chi aveva iniziato tutto? Sua madre gli aveva
raccontato la storia di Adamo ed Eva, ma lui non ci credeva. C'era un mercato
del pesce non molto lontano da casa sua, e lì, mentre andava da suo padre in
banca o guidava i fratelli nelle spedizioni dopo la scuola, gli piaceva
guardare una certa vasca davanti a un negozio dove venivano tenute strane
specie di animali marini portati dai pescatori della Baia di Delaware. Lì una
volta vide un cavalluccio marino — semplicemente uno strano animaletto di mare
che assomigliava un po' a un cavallo — e un'altra volta vide un'anguilla
elettrica che la scoperta di Benjamin Franklin aveva spiegato. Un giorno vide
nella vasca un calamaro e un'aragosta e fu testimone di una tragedia che gli
rimase impressa per tutta la vita e gli chiarì intellettualmente molte cose.
Sembrava, dalle parole degli sfaccendati spettatori, che all'aragosta non
veniva dato da mangiare perché il calamaro era considerato la sua legittima
preda. Era steso sulla sabbia gialla sul fondo della vasca di vetro
trasparente, apparentemente senza vedere nulla — impossibile dire come
potessero vedere quei bottoni neri luccicanti che aveva come occhi — ma
evidentemente non si staccavano mai di dosso al calamaro. Quest'ultimo, pallido
e di consistenza cerosa, molto simile al grasso di maiale o alla giada, si
muoveva come una torpedine; ma evidentemente i suoi movimenti non sfuggivano
mai alla vista del suo nemico, dato che a poco a poco piccole porzioni del suo
corpo cominciavano a sparire, strappate dalle implacabili chele del suo
predatore. L'aragosta saltava come una catapulta (SI CATAPULTAVA) dove il
calamaro stava apparentemente pigramente sognando e il calamaro, SFRECCIAVA
VIA, spruzzando allo stesso tempo una nuvola d'inchiostro, dietro la quale
spariva. Tuttavia, non ci riusciva sempre del tutto. Piccole porzioni del suo
corpo e della coda rimanevano RIPETUTAMENTE nelle chele del mostro che stava
sotto. Affascinato dal DRAMMATICO SPETTACOLO, il giovane Cowperwood veniva a
vederlo tutti i giorni.
Un giorno stava davanti alla vasca con il naso quasi
schiacciato sul vetro. Era rimasta solo una PORZIONE (PEZZO) e la sacca
dell'inchiostro era più che mai vuota. In un angolo della vasca era ferma
l'aragosta, pronta evidentemente all'azione.
Il ragazzo, affascinato dall’aspra lotta, restò lì
tutto il tempo che poteva. Ormai, forse, o in un'ora o un giorno, il calamaro
avrebbe potuto morire, SBRANATO (FATTO A PEZZI) dall'aragosta e l'aragosta se
lo sarebbe mangiato. Guardò di nuovo al motore di distruzione VERDE-RAMATO
nell'angolo e si domandò quando sarebbe successo. Stasera, forse. Quella sera
sarebbe tornato.
Tornò quella sera ed ecco! era successo quello che si
aspettava. C'era una piccola folla attorno alla vasca. L'aragosta era
nell'angolo. C'era davanti a lei il calamaro tagliato in due e in parte
divorato.
–Alla fine lo ha preso,—osservò un astante. —Stavo
proprio qui un'ora fa, ha fatto un balzo e l'ha afferrato. Il calamaro era
troppo stanco. Non è stato svelto abbastanza. HA PURE indietreggiato, ma
l'aragosta NEL MUOVERSI questo lo aveva calcolato. Stava studiando i suoi
movimenti ormai da tanto tempo. Oggi lo ha preso.
Frank guardava solo. Peccato esserselo perso. Provò un
pizzico di pena per il calamaro a vederlo dilaniato. Poi guardò il vincitore.
—E' così che deve andare, immagino,— commentò tra sé e
sé. —Quel calamaro non è stato svelto abbastanza.— LO AVEVA CAPITO.
—Il calamaro non poteva uccidere l'aragosta, non aveva
ARMI. L'aragosta poteva uccidere il calamaro, aveva un'arma potente. Il
calamaro non aveva niente di cui nutrirsi; l'aragosta aveva il calamaro come
preda. Quale doveva essere il RISULTATO? Quale altro avrebbe potuto essere? Non
aveva scampo,—concluse alla fine mentre affrettandosi verso casa.
L'episodio lo aveva colpito molto. Rispondeva in modo
truce a quel DILEMMA che lo aveva tormentato così tanto in passato. —Come
FUNZIONA la vita? Le cose vivono le une delle altre, tutto qui. Le aragoste
vivono di calamari e di altre cose. Chi è che vive di aragoste? Gli uomini,
naturalmente! Ma certo, è così! E chi vive di uomini? Si domandò. Altri uomini?
Gli animali selvatici vivevano di uomini. E c'erano gli indiani e i cannibali.
E alcuni uomini venivano uccisi da tempeste e INCIDENTI (DISGRAZIE). Non era
così sicuro A PROPOSITO degli uomini che vivono di uomini; ma si uccidono
(UCCIDEVANO) gli uomini TRA DI LORO. Che dire delle guerre, delle RISSE DI
STRADA e dei TUMULTI? Una volta aveva visto un TUMULTO. STAVANO ATTACCANDO
l'edificio del PUBLIC LEDGER MENTRE tornava a casa da scuola. Suo padre gli
aveva spiegato perché. Era per gli schiavi. Ecco cos'era! Certo, gli uomini
vivevano di uomini. Guarda gli schiavi. Erano uomini. Era questo il motivo di
tanta AGITAZIONE in quei giorni. Uomini che uccidono altri uomini, NEGRI.
Proseguì verso casa molto compiaciuto della soluzione.
—Mamma!—esclamò entrando a casa,—alla fine lo ha
preso!
—Preso chi? Cosa ha preso cosa?—domando divertita.
—Vai a lavarti le mani.
—Ma come, l'aragosta ha preso il calamaro, quelli di
cui vi ho parlato l'altro giorno.
—MAH, NON È PROPRIO UNA BELLA COSA. Perché MAI ti
interessano cose del genere? Svelto, lavati le mani.
—Be', non si vedo spesso cose così. Io non le ho mai
viste. Uscì in cortile dove c'era un idrante e una COLONNA con sopra un
tavolino e su questo un catino luccicante di stagno e un secchio d'acqua. Qui
(Lì) si lavò faccia e mani.
—Ehi, papà,—disse dopo al padre,—sai quel calamaro?
—Sì
—Be', è morto. L'aragosta lo ha preso.
Il padre continuò a leggere. —Be', peccato,— disse
distratto.
Ma per giorni e settimane Frank penso a questo e alla
vita nella quale era stato MESSO, perché stava fià valutando cosa sarebbe lui
stato in questo mondo e come se la sarebbe cavata. Vedendo il padre contare soldi, era sicuro la
finanza gli sarebbe piaciuta; e Third Street, dove c'era l'ufficio del padre,
gli sembrava la strada più PULITA, più FASCINOSA nel mondo.
Capitolo
II
La crescita del giovane Frank Algernon Cowperwood
AVVENNE in anni di ciò che si potrebbe definire un'esistenza familiare agiata e
felice. Buttonwood Street, dove passò i primi dieci anni di vita, era un bel
posto dove vivere per un ragazzo. Comprendeva soprattutto piccole abitazioni di
mattone rosso a due o tre piani, con scalini di marmo bianco che salivano alla
porta d'ingresso e sottili rifiniture di marmo bianco che incorniciavano la
porta d'ingresso e le finestre. C'erano alberi nella strada, parecchi. Il selciato era fatto di CIOTTOLI
grandi e arrotondati, resi lucidi e LEVIGATI dalla pioggia; e i marciapiedi
erano in mattoni rossi e sempre UMIDI E FRESCHI. C'era un cortile sul retro, con alberi e
prato e qualche volta fiori, perché i LOTTI erano quasi sempre PROFONDI trenta
metri e le facciate delle case, addossate al selciato d'avanti, lascivano
spazio a sufficienza sul retro.
I Cowperwoods, padre e madre, non erano in CONDIZIONI
DI BISOGNO E RISTRETTEZZA tali da non poter ASSECONDARE la naturale tendenza a
essere felici e gioiosi con i loro figli; e così questa famiglia, che cresceva
al ritmo di un figlio ogni due o tre anni dopo la nascita di Frank fino a
quando furono quattro figli, era un AFFARE (CASO) PIUTTOSTO interessante quando
lui aveva dieci anni ed erano pronti a trasferirsi nella casa di New Market
Street. La RETE DI CONOSCENZE di Henry Worthington Cowperwood si era allargata
mentre crescevano le responsabilità del suo ruolo e lui stava diventando
gradualmente un vero personaggio. Già
conosceva alcuni dei più ricchi commercianti che lavoravano con la sua banca e
siccome come impiegato i suoi compiti richiedevano che avesse contatti con
altri istituti bancari, si era fatto amicizie e una buona reputazione nella
Banca degli Stati Uniti, ai Drexels, gli Edwars e altri. Gli AGENTI DI BORSA lo
conoscevano come rappresentante di un'organizzazione molto solida e mentre lui
non era considerato una mente brillante e conosciuto come individuo affidabile
e meritevole di fiducia.
Il giovane Cowperwood ebbe sicuramente una parte in
questi successi del padre. Gli veniva consentito di venire di andare molto
spesso in banca di sabato, quando osservava con grande interesse LE BANCONOTE
CHE VENIVANO SCAMBIATE CON DESTREZZA nel REPARTO INTERMEDIAZIONE. Voleva sapere
da dove venivano tutti quei tipi di soldi, perché venivano IMPOSTI E ACCETTATI
SCONTI, cosa facevano gli uomini di tutti i soldi che ricevevano. Suo padre,
soddisfatto del suo interessamento, era contento di dare spiegazioni tanto che
a dispetto della giovane età—dai dieci ai quindici anni—il ragazzo acquisì
un'estesa conoscenza della situazione finanziaria del paese—cosa fosse una
banca di Stato e una banca Nazionale; cosa facessero gli AGENTI DI BORSA; cosa
fossero le azioni e il PERCHÉ DELLA VOLATILITÀ DEL LORO VALORE. Cominciò a
VEDERE CHIARAMENTE cosa s'intedesse con MONETA COME MEZZO DI SCAMBIO e come
tutti i valori fossero calcolati SECONDO un solo valore DI RIFERIMENTO, quello
dell'oro. Aveva l'ISTINTO del finanziere e tutta la conoscenza che riguardava
questa grande arte era per lui tanto naturale quanto lo erano per un poeta le
emozioni e le STRANEZZE della vita. Aveva un profondo interesse per questo
mezzo di scambio, l'oro. Dopo che il padre gli aveva spiegato come veniva
estratto, lui sognò di possedere una miniera d'oro e si svegliò con quel
desiderio. Era allo stesso modo incuriosito da azioni e OBBLIGAZIONI e apprese
che alcune azioni e OBBLIGAZIONI non valevano la carta sulla quale erano
stampate e che altre valevano molto di più di quanto indicasse il valore
facciale (NOMINALE).
—Ecco, ragazzo mio,—gli disse un giorno il padre—non vedrai
spesso un MAZZO di queste in giro in questo quartiere. Si riferiva a una SERIE
(GRUPPO) (INSIEME) di PARTECIPAZIONI nella British East India Company,
depositati a due terzi del loro VALORE NOMINALE come GARANZIA COLLATERALE di un
prestito di centomila dollari. Un magnate di Filadelfia li aveva DATI IN PEGNO
per ottenere soldi liquidi. Il giovane Cowperwood li guardò incuriosito. “They
don’t look like much, do they?” he commented.
—Valgono esattamente quattro volte il loro VALORE
NOMINALE—disse il padre, con tono sardonico.
Frank li riesaminò. —La British East India
Company,—lesse. —Dieci sterline, fanno quasi cinquanta dollari.
—Quarantotto e trentacinque,—aggiunse SENZA SCOMPORSI
suo padre. —Be', se avessimo un MAZZO di QUESTE non avremmo bisogno di lavorare
TROPPO. Noterai che quasi non hanno PIN_MARKS. NON VANNO MOLTO IN GIRO. —Credo
che queste non siano mai state usate come GARANZIE COLLATERALI prima.
Il giovane Cowperwood dopo un po' le restituì, ma non
senza un ACUTO SENSO delle ENORME RAMIFICAZIONI della finanza. Cos'era ka East
IndiaCompany? Cosa faceva? Il padre glielo disse.
Anche a casa ascoltava (ASCOLTÒ) UN SACCO di storie su
investimenti e avventure finanziarie. Sentì parlare, per dirne una, di un
curioso personaggio di nome Steemberger, un grande SPECULATORE DI CARNE DI
MANZO della Virginia, che fu attratto a Filadelfia in QUEL (QUESTO) PERIODO
dalla speranza di una grande quantità di credito facile. Steemberger, così
disse suo padre, era VICINO a Nicholas Biddle, Lardner e altri della United
States Bank, o COME MINIMO in rapporti amichevoli con loro e sembrava capace di
ottenere da quella organizzazione quasi tutto quello che chiedeva. Le sue
operazioni di acquisto di bestiame in Virginia, Ohio e altri stati furono di
grandi dimensioni, arrivando di fatto alla formazione un monopolio completo nel
settore del commercio all'ingrosso di manzo nelle città dell'est. Era un uomo
grosso, gigantesco, con una faccia, disse suo padre, in qualche modo simile a
quella di un maiale; e portava un cappello alto di castoro e una lunga
finanziaria che gli scendeva larga sul suo grande petto e sullo stomaco. Era
riuscito a far salire (SPINGERE IN LATO) (FAR CRESCERE) il prezzo del manzo
fino a trenta centesimi a libbra, causando le proteste di commercianti al
dettaglio e consumatori e fu questo che lo aveva reso così in vista. Veniva al
reparto INTERMEDIAZIONE della banca del VECCHIO COWPERWOOD (DEL PADRE), con NON
MENO di centomila o duecentomila dollari IN DODICI MESI—POST-NOTES (PAGHERÒ)
della United States Bank da mille, cinquemila e diecimila dollari. Li portava
all'incasso a un valore inferiore a quello nominale dal dieci al dodici
percento, dopo aver dato precedentemente alla United States Bank il proprio
PAGHERÒ a quattro mesi per l'intera somma. INCASSAVA I SUOI PAGAMENTI alla
CASSA INTERMEDIAZIONE della Third National in mazzetti da banconote AT PAR
della Virginia, Ohio e della Pennsylvania occidentale perché spendeva
soprattutto in quei Stati. La Third National realizzava in primo luogo un
profitto del quattro-cinque percento sulla transazione ORIGINARIA; e faceva un
profitto anche sulle banconote dell'Ovest visto che le prendeva scontate.
C'era un altro uomo di cui parlava suo padre, un tale
Francis J. Grund, famoso corrispondente di un giornale e lobbista a Washington,
che aveva l'abilità di svelare segreti ti ogni tipi, soprattutto quelli
riguardanti la normativa finanziaria. I segreti del Presidente e del Governo,
come pure del Senato e della Camera, sembravano essere A SUA DISPOSIZIONE.
Grund, anni prima, era andato in giro a comprare attraverso uno o due OPERATORI
FINANZIARI grandi quantità di vari tipi di TITOLI E CERTIFICATI DI DEBITO del
Texas. La Repubblica del Texas, nella lotta per l'indipendenza dal Messico,
aveva emesso una gran varietà di titoli e certificati, per un valore
complessivo di dieci-quindici milioni di dollari. Dopo, in relazione al progetto di fare del
Texas uno Stato dell'Unione, fu approvata una legge che assicurava un
contributo da parte degli Stati Uniti di cinque milioni di dollari per
l'estinzione di questo vecchio debito. Grund sapeva questo e anche il fatto che
parte di questo debito, a causa delle particolari condizioni di emissione,
doveva essere pagato per intero, mentre altre quote dovevano essere
ridimensionate e ci sarebbe stato un finto o concordato fallimento
dell'approvazione della legge in una seduta per SPAVENTARE gli APPROFITTATORI
che potevano aver sentito e iniziato a comprare vecchi certificati per fare
profitto. Informò la Third Nationa Bank di questa cosa e naturalmente
l'informazione arrivi a Cowperwood che era il cassiere. Lui lo raccontò alla
moglie e così il figlio, in questo giro di notizie, lo venne a sapere e i suoi
grandi occhi chiari brillarono. Si domandava perché il padre non approfittasse
della situazione e comprasse per sé dei certificati del Texas. Grund, così
disse suo padre, e forse altri tre o quattro, aveva fatto oltre centomila
dollari ciascuno. Non era ESATTAMENTE LEGALE, sembrava pensare, eppure allo
stesso tempo lo era. Perché una TALE informazione RISERVATA non avrebbe dovuto
essere REMUNERATA? Comunque sia, Frank aveva capito che il padre era troppo
onesto, troppo prudente, ma quando sarebbe cresciuto, si disse, sarebbe
diventato un INTERMEDIARIO, o un finanziere, o un banchiere e avrebbe fatto
alcuni di QUESTE (QUELLE) cose.
Proprio in quel periodo arrivò dai Cowperwood uno zio
che non era mai apparso prima nella vita della famiglia. Era un fratello della
signora Cowperwood - di nome Seneca Davis - ben piazzato, grassoccio, un metro
e ottanta di altezza, con un corpaccione rotondo, una testa arrotondata, quasi
completamente calvo, la carnagione chiara e rubiconda, occhi azzurri, e quei
pochi capelli che aveva erano color sabbia.
Era impeccabilmente ben vestito secondo la moda di quel periodo, con un
debole per i panciotti a fiori, lunghe finanziere di colore chiaro e il
CILINDRO immancabile per un uomo di CHIARA ricchezza. Frank fu subito
affascinato da lui. Era stato un proprietario di una piantagione a Cuba e
ancora possedeva una grande fattoria lì e gli raccontava storie della vita a
Cuba, ribellioni, imboscate, combattimenti all'arma bianca con i macheti
proprio nella sua piantagione e cose di questo genere. Si era portato una
collezione di INDIAN CURIES, per non parlare di un PATRIMONIO che GLI
CONSENTIVA DI VIVERE E diversi schiavi—uno, di nome Manuel, un nero altro,
dinoccolato, era il suo assistente fedele, una guardia del corpo, PRATCIAMENTE.
He shipped raw sugar from his plantation in boat-loads to the Southwark wharves
in Philadelphia. Lui piaceva a Frank perché prendeva la vita in maniera allegra
e gioviale, piuttosto SEMPLICE e DIRETTA per quella famiglia un po' TROPPO
tranquilla e riservata.
— Ma Nancy Arabella, — disse alla signora Cowperwood
arrivando una domenica pomeriggio e gettando la casa in UNO STATO DI ALLEGRO
SCONCERTO per la sua comparsa inattesa e non annunciata, — non sei cresciuta di
un centimetro! I thought when you
married old brother Hy here that you were going to fatten up like your brother.
But look at you! Giuro su Dio che non arrivi a 5 LIBBRE. E l'ALZAVA e
l'ABBASSAVA prendendola per i fianchi, con grande TURBAMENTO dei bambini, che
non avevano mai visto prima la madre trattata con tale confidenza.
Henry Cowperwood fu davvero molto COLPITO e contento dell'arrivo
di quel parente piuttosto ricco; nei dodici anni precedenti, da quando si era
sposato, Seneca Davis non si era interessato molto di lui.
— Guarda questi piccoli ABITANTI DI FILADELFIA con la
faccia color gesso, — continuò, — dovrebbero venire nella mia fattoria a Cuba e
abbronzarsi. Farebbe SVANIRE questo aspetto di cera. E diede un pizzicotto alla
guancia di Anna Adelaide, che aveva allora nove anni. — Henry, ti dico che
questo posto qui è molto bello. E guardò con sguardo critico la stanza principale
di quella casa a tre piani non particolarmente originale.
GRANDE VENTI PER VENTIQUATTRO (agg. unità di misura),
con rifiniture di finto ciliegio e un salottino con mobili stile NUOVO
SHERATON, presentava un aspetto armonioso e di sapore antico. Dopo che Henry
era diventato cassiere la famiglia aveva comprato un pianoforte — un vero lusso
in quel periodo — portato dall'Europa; volevano che Anna Adelaide imparasse a
suonarlo quando sarebbe diventata grande abbastanza. C'erano alcune
SUPPELLETTILI non comuni nella stanza — un lampadario a gas per esempio, una
boccia di vetro con un pesce rosso, alcune rare lucidissime conchiglie e un
Cupido di marmo con un cesto di fiori. Era estate, le finestre erano aperte ed
era piacevole vedere gli alberi fuori, con la loro verde chioma AMPIA ed
ESPANSA, fare ombra sul marciapiedi in mattoni. Zio Seneca andò a fare un giro in cortile.
— Be', qui è proprio bello, — osservò, notando un
grande olmo e vedendo che il cortile era in parte lastricato di mattoni e delimitato
da muri di mattoni, sui cui si arrampicavano delle viti. — Dov'è l'amaca? — Non
appendente un'amaca qui in estate? Giù a San Pedro in veranda ne ho sei o
sette.
— Non abbiamo pensato di montarne a causa dei vicini,
ma sarebbe bello, — riconobbe la signora Cowperwood. — Henry dovrà comprarne
una.
— Ne ho due o tre nei miei bauli in albergo. I miei
negri li porteranno qui. Farò venire Manuel con LORO (DOMANI) mattina.
SPILUCCÒ L'UVA, tirò le orecchie a Edward, disse a
Joseph, il secondo fratello, che gli avrebbe portato un'ascia indiana e ritornò
in casa.
— È questo il ragazzo che mi interessa, — dissè, dopo
un po', appoggiando un mano sulla spalla di Frank. — Qual è il nome completo
che gli hai dato, Henry?
— Frank Algernon.
— Be', avresti potuto dargli il mio nome. C'è qualcosa
in questo ragazzo. Ragazzo, ti piacerebbe venire a Cuba a fare il PIANTATORE?
— Non sono sicuro che mi piacerebbe, — rispose il più
grande dei fratelli.
— Però, questo è parlare chiaro. Cos'è che non ti
piace?
— Niente, a parte il fatto che non ne so nulla.
— Cos'è che sai?
— Il ragazzo sorrise sornione. — Non molto, mi sa.
— E allora, cos'è che ti interessa?
— I soldi!
— Aha! Il sangue non è acqua, eh! In questo hai preso
un po' da tuo padre, eh! Be', È UNA BUONA QUALITÀ. Ed per giunta ESPRESSA come
un uomo! NE SAPREMO DI PIÙ DOPO. Nancy,
sati crescendo un finanziere qui, penso Parla come uno di loro.
Ora guardava Frank con attenzione. C'era VERA FORZA in
quel giovane corpo ROBUSTO — non c'era dubbio. Quei grandi occhi grigio chiari
era PIENI d'intelligenza SUGGERIVANO
TANTO e non rivelavano nulla.
— Un ragazzo in gamba! — disse a Henry, suo cognato. —
Mi piace la sua determinazione. Siete una SPLENDIDA famiglia.
Henry Cowperwood sorrise SECCAMENTE. Quest'uomo, SE
Frank gli piaceva, avrebbe potuto fare molto per il ragazzo. Avrebbe potuto UN
GIORNO lasciargli una parte del suo patrimonio. Era ricco e scapolo.
Zio Seneca divenne assiduo frequentatore della
casa—lui e la sua guardia del corpo, il negro Manuel, che parlava sia inglese
che spagnolo, con grande meraviglia dei ragazzi; e s'interessò sempre di più a
Frank.
— Quando QUESTO ragazzo sarà (diventato) grande
abbastanza per CAPIRE cosa vuole fare, credo che lo aiuterò (a farlo) — FECE
OSSERVARE a sua sorella un giorno; e lei disse che era molto RICONOSCENTE.
Parlò con Frank dei suoi studi e scoprì che gli importava poco dei libri e di
gran parte degli studi che era costretto a seguire. La grammatica era un
abominio. La letteratura supida. Il latino era inutile. La storia...be', era
abbastanza interessante.
— Mi piace la contabilità e l'aritmetica, — OSSERVÒ. —
Voglio USCIRE A LAVORARE, però. È questo ciò che voglio fare.
— Sei molto giovane, ragazzo, — osservò suo zio. — Ora
hai solo...quanti anni hai ora? Quattordici?
— Tredici.
Be', non puoi lasciare la scuola molto tempo prima di
avere sedici anni. Farai bene a rimanerci fino a diciassette o diciotto anni.
Non ti farà male. Non tornerai a essere ragazzo.
— Non voglio essere un ragazzo. Volgio lavorare.
— Non avere troppa fretta, ragazzo. Molto presto sarai
uomo. Vuoi essere un banchiere, vero?
— È così, signore!
— Bene, quando verrà il momento, se tutto andrà bene e
ti sarai comportato come si deve e ancora lo vorrai, ti aiuterò ad AVVIARE
UN'ATTIVITà. Se fossi in te e dovessi diventare un banchiere, passerei prima
almeno un anno presso qualche buona GRAIN AND COMMISSION HOUSE. Si può fare una
buona pratica lì. Imparerai un sacco di cose che bisogna sapere. E, intanto,
mantieniti in salute e impara più che puoi. Ovunque io sia, fammi sapere e io
scriverò per sapere come ti stai comportando.
Diede al ragazzo una moneta d'oro da dieci dollari con
la quale aprire un conto corrente. E, nulla di strano, tutta la famiglia
Cowperwood gli piacque molto di più a causa di questo giovane DINAMICO,
INDIPENDENTE e dal CARATTERE GENUINO che ne FACEVA PARTE.
Capitolo
III
Fu nel suo tredicesimo anno che il giovane Cowperwood
fece il suo primo affare. Camminando un giorno a Front Street, una strada di
importatori e grossisti, vide la bandiera di un banditore d'aste appesa fuori
davanti a un grossista di generi alimentari e dall'interno si sentiva la voce
del banditore. — Cosa offrite per questo
eccezionale lotto di caffè di Java, ventidue sacchi in tutto, che si vende
attualmente sul mercato per sette dollari e trentadue centesimi a sacco
all'ingrosso? Qual è l'offerta? Qual è l'offerta? Il lotto deve essere venduto
intero. Qual è l'offerta?
— Diciotto dollari, — propose un commerciante che
stava vicino alla porta, più per dare inizio all'asta che per altro. Frank si
fermò.
— Ventidue! CHIAMÒ un altro.
— Trenta! — un terzo. — Trentacinque! — un quarto e
così via fino a settantacinque, meno della metà del valore.
“I’m bid seventy-five! — L'offerta è a trentacinque! —
RIPETè il banditore ad alta voce. “Any
other offers? Settantacinque e uno; qualcuno offre ottanta? Settantacinque e
due, e— si fermò di colpo con una mano alzata . Poi l'abbassò fino a farla
sbattere sul palmo dell'altra mano — venduto al signor Silas Gregory per
settantacinque. — Prendi nota, Jerry, —
disse all'assistente con i capelli rossi e la faccia lentigionosa che stava
accanto a lui. Poi cominciò a occuparsi di un altro lotto di prodotto
alimentare — questa volta amido, undici barili.
Il giovane Cowperwood stava facendo un rapido calcolo.
Se, come aveva detto il banditore, il caffè valeva sette dollari e trentadue
centesimi a sacco sul LIBERO mercato, e quel compratore stava prendendo quel
caffè per settantacinque dollari, stava GUADAGNANDO SU DUE PIEDI ottantasei dollari
e quattro centesimi, per non parlare del profitto che avrebbe fatto
rivendendolo al dettaglio. A quanto ricordava, sua madre pagava ventotto
centesi a libbra. Si avvicinò, i suoi libri sottobraccio, e osservò da vicino
quelle attività. L'amido, COME SUBITO SENTÌ, era valutato a dieci dollari al
barile e IT ONLY BROUGHT SIX. Dei fusti di aceto furono aggiudicati a un terzo
del loro valore e così via. Cominciò a desiderare di poter partecipare alle
aste; ma non aveva soldi, appena qualche spicciolo. Il banditore lo notò che gli stava quasi
proprio sotto naso e fu colpito dalla STOLIDEZZA, dalla SOLIDITA',
dell'espressione del ragazzo.
— Vi offro ora un bel lotto di sapone di
Castiglia—sette casse, nientedimeno—che, come sapete, se vi intendete un po' di
sapone, è venduto attualmente a quattordici centesimi a pezzo. Questo sapone vale ovunque in questo momento
undici dollari e settantacinque centesimi a cassa. Qual è l'offerta? Qual è
l'offerta? Qual è l'offerta? Parlava velocemente come fanno solitamente i
banditori, con enfasi eccessiva; ma Cowperwood non si fece impressionare più di
tanto. Stava già facendo dei rapidi calcoli per CONTO SUO. Sette casse a undici
dollari e settantacinque centesimi valevano ESATTAMENTE ottantadue dollari e
venticinque centesimi; e fosse stato aggiudicato per la metà, se fosse stato
aggiudicato per la metà.....
— Dodici dollari, — disse un offerente.
— Quindici, — offrì un altro.
— Venti, — chiamò un terzo.
— Venticinque, — un quarto.
Poi si arrivò a rialzi di un dollaro ciascuno, visto
che il sapone di Castiglia non era un prodotto di così vitale importanza. —
Ventisei. — Ventisette. — Ventotto. — Ventinove. Ci fu una pausa. — Trenta,
disse con decisione il giovane Cowperwood.
Il banditore, un uomo basso e sparuto, con il viso
magro, i capelli arruffati e lo SGUARDO PENETRANTE, lo guardò con curiosità e
quasi incredulo ma senza fermarsi. In qualche modo era stato colpito, suo
malgrado, dallo sguardo particolare del ragazzo; e senza sapere perché, ora
sentiva che l'offerta probabilmente era abbastanza LEGITTIMA e che il ragazzo
aveva i soldi. Forse era il figlio di un
droghiere.
— L'offerta è a trenta! L'offerta è a trenta!
L'offerta è a trenta per questo bel lotto di sapone di Castiglia. È un bel
lotto. Il suo valore è di quattordici centesimi
a pezzo. Qualcuno offre trentuno? Qualcuno offre trentuno? Qualcuno
offre trentuno?
— Trentuno, disse una voce.
— Trentadue, replicò Cowperwood. La stessa scena si
ripetè.
— L'offerta è a trentadue! L'offerta è a trentadue!
L'offerta è a trentadue! Qualcuno offre trentatre? È un ottimo sapone. Sette
casse di ottimo sapone di Castiglia. Qualcuno offre trentatre?
La mente del giovane Cowperwood era AL LAVORO. Non
aveva soldi con sé; ma il padre era cassiere della Third National Bank e poteva
indicare lui come referente. Avrebbe certamente potuto vendere tutto il suo
sapone al droghiere di famiglia; o se no ad altri droghieri. Altre persone
tentavano di prendere quel sapone a quel prezzo. Perché non lui?
Il banditore si fermò.
— Trentadue e uno! Qualcuno offre trentatre? Tretadue
e due! Qualcuno offre trentatre? Trentadue e tre! Sette casse di sapone.
Qualcuno offre di più? E Uno, e due! E tre! Qualcuno offre di più? —la sua mano
era di nuovo alzata— e venduto al signor..? Si chinò in avanti e guardò con
curiosità la faccia del suo giovane offerente.
— Frank Cowperwood, figlio del cassiere della Third
National Bank, — rispose con prontezza il ragazzo.
— Ah sì, disse l'uomo, — calamitato dal suo sguardo.
— Può aspettare che corro a prendere i soldi in banca?
— Sì Non stare via molto. Se non torni entro un'ora,
lo rimetto di in vendita.
Il giovane Cowperwood non rispose. Si precipitò fuori
e corse veloce; prima dal droghiere di sua madre, il cui negozio era a un
isolato da casa.
A pochi metri dalla porta rallentò, assunse un'aria
disinvolta, ed entrando si guardò intorno per vedere se c'era sapone di
Castiglia. Ce n'era, dello stesso tipo, esposto in una scatola ed aveva proprio
lo stesso aspetto del suo sapone.
— Quanto costa questo pezzo, signor Dalrymple? —
chiese.
— Sedici centesimi, — rispose THAT WORTHY.
— Se potessi venderle sette scatole proprio come
questa a sessantadue dollari, le prenderebbe?
— Lo stesso sapone?
— Sissignore.
Il signor Dalrymple fece un po' di calcoli.
— Sì, credo di sì, — rispose cauto.
— Mi pagherebbe oggi?
— Ti darei una mia NOTE. Dov'è il sapone?
Era PERPLESSO e alquanto stupefatto da quella proposta
inaspettata da parte del figlio del suo vicino. Conosceva bene il signor
Cowperwood — e anche Frank.
— Lo prende se lo porto oggi?
— Sì, certo, — rispose. — Hai deciso di occuparti di
saponi?
— No. Ma so dove trovare del sapone come quello a buon
prezzo.
Si precipitò di nuovo fuori e corse in banca dal
padre. Era passato l'orario di apertura della banca; ma lui sapeva come entrare
e sapeva che il padre sarebbe stato contento di vedere che aveva guadagnato
trenta dollari. Voleva solo prendere in prestito i soldi per un giorno.
— Qual è il problema, Frank? — chiese il padre,
alzando lo sguardo dalla scrivania quando apparve, con il fiatone e la faccia
arrossata.
— Voglio che tu mi presti trentadue dollari! Puoi?
— Certo che posso. Cosa vuoi farne?
— Voglio comprare del sapone — sette casse di sapone
di Castiglia. So dove prenderlo e dove venderlo. Lo prende il signor Dalrymple.
Mi ha già offerto sessantadue dollari. Io posso comprarlo a trentadue. Mi fai
avere i soldi? Devo tornare di corsa a pagare il banditore.
Il padre sorrise. Quello era l'atteggiamento più
simile a quello dell'uomo d'affari che aveva visto manifestare da parte del
figlio. Era così preso, così concentrato per essere un ragazzo di tredici anni.
— Caspita, Frank, — disse il padre andando verso un
cassetto dove c'erano delle banconote, — stai già diventando un finanziere? Sei
sicuro che non ci andrai a perdere? Sai quello che stai facendo, vero?
— Fammi avere i soldi papà, puoi? — SUPPLICÒ. — Ti
faccio vedere subito. Fammi solo avere i soldi. Fidati.
Era come un giovane segugio sulle tracce della preda.
Suo padre non seppe resistere alla sua richiesta.
— Ma certo Frank, — rispose. — Mi fido di te. E contò
sei CERTIFICATI da cinque dollari emessi dalla Third National e due da un
dollaro. — Ecco qui.
Frank uscì correndo dall'edificio PRONUNCIANDO APPENA
un GRAZIE e tornò correndo a tutta velocità alla sala d'aste. Quando entrò
stavano mettendo all'asta dello zucchero. Si diresse verso l'assistente del
banditore.
— Voglio pagare quel sapone, — disse.
— Ora?
— Sì Mi dà una ricevuta?
— Sì
— Lo consegnate?
— No. — Non è prevista consegna. Lo devi portare via
entro ventiquattro ore.
Non era un problema che lo preoccupava.
— Va bene, — disse e si mise in tasca il foglio che
attestava l'acquisto.
Il banditore lo guardò andar via. In mezz'ora tornò
con un carrettiere — un sfaccendato habitué dei moli sul fiume in cerca di
lavoro.
Frank aveva concordato con lui la consegna del sapone
a sessanta centesimi. Dopo un'altra mezz'ora fu davanti alla porta dello
stupefatto signor Dalrymple che fece uscite a vedere le casse prima di iniziare
a spostarle. Il piano era di farsele portare a casa sua se per qualche motivo
l'operazione non fosse andata in porto. Benché fosse la sua prima speculazione,
era rimasto imperturbato.
— Sì, disse il signor Dalrymple, grattandosi pensoso
la testa grigia. — Sì, è lo stesso sapone. Lo prendo. Manterrò la mia parola.
Dove lo hai preso, Frank?
— All'asta qui da Bixom, rispose lui con tono franco e
pacato.
Il signor Dalrymple fece portare il sapone dentro dal
carrettiere; e dopo alcune formalità — visto che in questo caso il venditore
era un ragazzo — firmò il pagherò a trenta giorni e glielo diede.
Frank lo ringraziò e mise in tasca il pagherò. Decise
di tornare alla banca del padre per scontarla, come aveva visto fare ad altri,
per restituire così i soldi a suo padre e incassare in suo profitto in contanti.
Normalmente non avrebbe potuto essere fatto in un giorno qualsiasi dopo le ore
d'ufficio; ma il padre avrebbe fatto un'eccezione nel suo caso.
Tornò di corsa, fischiando; e suo padre alzò lo
sguardo sorridendo quando lui entrò.
— Allora Frank, come è andata? — chiese.
— Ecco un pagherò a trenta giorni, disse, cacciando il biglietto che gli aveva
dato Dalrymple. — Lo vuoi scontare per me? Puoi riprenderti i tuoi tentadue
dollari.
Il padre lo esaminò con attenzione. — Sessantadue
dollari! commentò. — il signor Dalrymple! — QUESTA è CARTA BUONA! Certo che
posso. Ti costerà il dieci percento, aggiunse SCHERZANDO. — Però perché non lo
conservi? Ti lascerò tenere i trentadue dollari fino alla fine del mese.
— Oh no, disse il figlio, — scontalo e prendi i tuoi
soldi. Posso aver bisogno dei miei.
Il padre sorrise per il suo piglio di affarista. “All
right,” he said. — faccio tutto domani. Dimmi solo come hai fatto. E suo figlio
glielo disse.
Alle sette quella sera la madre di Frank lo seppe e
dopo un po' zio Seneca
— Cosa ti avevo detto, Cowperwood? chiese lui. — Quel
giovanotto, ha STOFFA. SEGUILO.
A cena la signora Cowperwood osservò con curiosità suo
figlio. Era quello il figlio che AVEVA
NUTRITO AL SUO SENO non molto tempo prima? Sicuramente stava crescendo in
fretta.
— Allora Frank, spero che farai questo spesso, disse.
— Anch'io mamma, fu la sua risposta piuttosto EVASIVA.
Non si trovavano vendite all'asta tutti i giorni,
però, e il droghiere di famiglia era disponibile per una sola TRANSAZIONE di quel
genere in un periodo di tempo ragionevole, ma sin dall'inizio il giovane
Cowperwood seppe come fare soldi. Vendette abbonamenti di un giornale per
ragazzi; fece l'agente di vendita di un nuovo tipo di pattino da ghiaccio e una
volta organizzò con dei ragazzi del posto un gruppo per comprare a prezzi
all'ingrosso i loro cappellini di paglia per l'estate. Non era sua intenzione
diventare ricco risparmiando. Dall'inizio era convinto che spendere SENZA
LIMITI era meglio e che in un modo o nell'altro lui ce l'avrebbe fatta.
Fu quell'anno, o poco prima, che iniziò a interessarsi
delle ragazze. Sin dall'inizio ebbe un occhio particolare per quelle belle; e,
essendo lui stesso di bello aspetto e magnetico, non gli era difficile
suscitare l'interesse corrispondente di quelle che gli interessavano. Una
ragazza di dodici anni, Patience Barlow, che abitava più avanti sulla strada,
fu la prima ad attrarre la sua attenzione o a essere attratta da lui. Capelli
neri e occhi neri SCINTILLANTI erano la sua DOTE, con dei bei codini che le
scendevano sulla schiena e piedi e caviglie sottili a completare una figura
aggraziata. Era quacchera, figlia di genitori quaccheri, che indossava una
cuffietta disadorna. Tuttavia aveva un
carattere espansivo e le piaceva quel ragazzo sicuro di sé, indipendente e CHE
PARLAVA CHIARO. Un giorno, dopo alcuni occasionali scambi di sguardi, lui
disse, sorridendo e con il coraggio in lui innato: — Tu abiti nella mia stessa
strada, vero?
— Sì, rispose lei, un po' agitata — cosa che si
manifestava nel nervoso dondolio del suo zainetto — vivo al numero
uno-quattro-uno.
— Conosco la casa, disse lui. — Ti ho vista entrare.
Vai alla stessa scuola di mia sorella, vero? Non sei Patience Barlow? Aveva
sentito alcuni ragazzi fare il suo nome. — Sì Come lo sai?
‑ Oh, l'ho sentito, sorrise. — Ti ho vista. Ti piace
la liquirizia?
Mise le mani nella tasca del cappotto e tirò fuori dei
bastoncini FRESCHI che si vendevano allora.
— Grazie, disse lei con dolcezza, prendendone uno.
— Non è molto buona. Me la porto appresso da molto
tempo. L'altro giorno avevo delle caramelle al latte.
— Oh, vanno benissimo, rispose lei, MASTICANDO LE SUE.
— Conosci mia sorella, Anna Cowperwood? RIPRESE
L'ARGOMENTO per presentarsi. — Frequenta una classe inferiore alla tua, ma
pensavo che forse l'hai vista.
— Credo di sapere chi è. L'ho vista tornare a casa da
scuola.
— Io vivo proprio lì, le CONFIDò avvicinandosi e
indicando casa sua, come se lei non lo sapesse. — Allora ci rivedremo da queste
parti.
— Conosci Ruth Merriam? Chiese lei quando stava per
entrare nella strada acciottolata che portava all'ingresso di casa sua.
— No, perché?
“She’s giving a party next Tuesday,” she volunteered,
seemingly pointlessly, but only seemingly.
— Dove abita?
— Lì al numero ventotto.
— Mi piacerebbe venire, DICHIARÒ lui calorosamente
allontanandosi da lei.
— Forse te lo chiederà, — disse
di rimando lei, facendosi più coraggiosa mentre aumentava la distanza
tra loro. — Glielo chiederò io.
— Grazie, — sorrise.
E lei iniziò a correre allegra verso casa.
Lui la osservò andarsene con il sorriso in volto. She
was very pretty. Provò un irresistibile desiderio di baciarla e ciò sarebbe
potuto accadere alla festa di Ruth Merriam gli si presentò in modo vivido
davanti ai suoi occhi.
Fu questa solo una delle prime storie d'amore, o cotte
da ragazzino, che occuparono di tanto in
tanto i suoi pensieri tra gli eventi che capitarono dopo. Patience Barlow fu
baciata da lui di nascosto molte volte prima che lui trovasse un'altra ragazza.
Lei e altri della strada correvano fuori a giocare sulla neve di una una notte
d'inverno o si fermava davanti la porta di casa dopo il tramonto quando faceva
prima buio. Era così facile afferrarla e baciarla allora e raccontarle cose
senza senso alle feste. Poi venne Dora Fitter, quando lui aveva sedici anni e
lei quattordici; e Marjorie Stafford, quando lui aveva diciassette anni e lei
quindici. Dora Fitter era una brunetta e Marjorie Stafford era BELLA COME IL
GIORNO, con le guance verniglie, gli occhi grigio-bluastri, i capelli biondi
chiarissimi e AS PLUMP AS A PARTRIDGE.
Fu a diciassette anni che decise di lasciare la
scuola. Non si era diplomato. Aveva soltanto finito il terzo anno delle
Superiori; ma ne aveva abbastanza. Aveva in mente la finanza da quando aveva
tredici anni; cioè nella forma nella quale la vide manifestarsi a Third Street.
C'erano state svariate cose che aveva potuto fare per guadagnare un po' di
soldi ogni tanto. Suo zio Seneca gli aveva permesso di fare l'ASSISTENTE
PESATORE ai SUGAR-DOCKS a Southwark, dove sacchi da trecento libbre venivano
pesate nei magazzini doganali dello Stato sotto il controllo degli ispettori
degli Stati Uniti. In situazioni di emergenza fu chiamato ad aiutare il padre e
per questo fu pagato. Fece addirittura un accordo con il signor Dalrymple per
aiutarlo il sabato; ma quando suo pafre divenne responsabile dell'ufficio cassa
della banca, percependo un reddito di quattromila dollari all'anno, subito dopo
che Frank aveva compiuot quindici anni, fu palese che Frank non poteva continuare
a fare questi lavoretti.
Proprio in quel periodo lo zio Seneca, tornato di
nuovo a Filadelfia sempre più CORPULENTO e dai modi più che mai perentori, un
giorno gli disse:
“Now, Frank, if you’re ready for it, I think I know
where there’s a good opening for you. Non ci sarà alcuna paga per il primo
anno, ma SE FARAI ATTENZIONE, probabilmente ti daranno qualcosa in premio alla
fine del periodo. Conosci Henry Waterman & Company giù a Second Street?
— Ho visto dove sono
— Bene, mi dicono che potrebbero trovarti un posto
come ragioniere. Sono una specie di INTERMEDIARI—GRAIN AND COMMISSION MEN Tu
dici che vuoi entrare in questo settore. Quando la scuola è finita, vai dal
signor Waterman e digli che ti mando io e lui ti troverà un posto, penso. Fammi
sapere come te la cavi.
Zio Seneca nel frattempo si era sposato, avendo
attirato le attenzioni, per via della sua ricchezza, di una MATRONA povera ma
ambiziosa della SOCIETà di Filadelfia; e per questo la rete di conoscenze dei
Cowperwood furono ritenute enormemente migliorate. Henry Cowperwood stava
pensando di trasferirsi con la famiglia in TUTT'ALTRO POSTO a North Front
Street, che a quel tempo DOMINAVA una splendida vista sul fiume e stava
assistendo alla costruzione di incantevoli abitazioni. I suoi quattromila dollari all'anno in
quegli anni prima della Guerra Civile erano una bella somma. Stava facendo ciò
che considerava investimenti oculati e prudenti e per via della sua condotta
cauta, prudente, cronometrica si credeva che avrebbe potuto ragionevolmente
aspettarsi di essere un giorno vicepresidente e forse presidente della sua
banca.
Quell'offerta di zio Seneca di farlo entare allla
Waterman&Company sembrò a Frank proprio la cosa gista per iniziare. Così si
presentò in quella azienda al 74 di South Second Street un giorno di giugno e
fu cordialmente ricevuto dal signor Henry Waterman senior. C'era, presto
apprese, un Henry Waterman junior, un giovane uomo di venticinque anni e George
Waterman, un fratello di cinquanta anni che Lì DENTRO era l'uomo di fiducia. Henry Waterman senior, un uomo di
cinquantacinque anni, era il capo di tutta l'organizzazione, dentro e fuori —
che viaggiava nelle zone vicine per incontrare i clienti quando necessario, che
interveniva al MOMENTO DELLA DECISIONE FINALE neo casi in cui suo fratello non
riusciva a sistemare le cose e proponendo e consigliando nuove iniziative che i
suoi soci e i suoi dipendenti mettevano
in atto. He was, to look at, a phlegmatic type of man—short, stout, wrinkled
about the eyes, rather protuberant as to stomach, red-necked, red-faced, the
least bit popeyed, but shrewd, kindly, good-natured, and witty. Aveva costruito
un'attività solida e di successo grazie alle sue idee di naturale buon senso e
l'indole piuttosto affabile. Negli corso degli anni si era rafforzato e avrebbe
volentieri ACCETTATO l'entusiastica collaborazione del figlio, se questi fosse
stato PERFETTAMENTE adatto al compito.
Ma non lo era. Non così democratico, così perspicace o
così soddisfatto del lavoro che faceva come era il padre, in effetti provava
disgusto per l'impresa. E se l'attività
fosse stata lasciata alla sua responsabilità, sarebbe scomparsa rapidamente. Il
padre lo aveva previsto questo, era preoccupato e sperava che apparisse alla
fine un giovane interessato all'impresa e che se ne occupasse con lo stesso
spirito con il quale era stata gestita e che non mettesse suo figlio da parte.
Poi arrivò il giovane Cowperwood, di cui gli aveva
parlato Seneca Davis. Lo squadrò con occhio critico. Sì, pensò, questo ragazzo
può andar bene. C'era qualcosa di lui rassicurante e affidabile. Non sembrava per niente emozionato o agitato.
Sapeva gestire la contabilità, disse, anche se non conosceva nulla dei dettagli
della GRAIN AND COMMISSION BUSINESS. La trovava interessante. Gli sarebbe
piaciuto provarci.
— Mi paice quel tipo, — confidò Henry Waterman al
fratello subito dopo che Frank era andato via con l'invito a ripresentarsi il
giorno dopo. — C'è qualcosa in lui. È la cosa più SCALTRA, PIÙ ESUBERANTE E PIÙ
VIVACE che abbiama meso piede qui in tanto tempo.
— Sì, disse Goerge, uomo molto più magro e leggermente
più basso, con occhi scuri, velati, pensosi e una sottile, in gran parte
diradata, peluria casto scura che contrastava stranamente con il biancore della
suo cranio calvo ovodiale. — Sì, è un ragazzo in gamba. È strano che il padre
non lo prenda con lui in banca.
— Be', forse non può, — disse suo fratello. — Lì è
solo il cassiere.
— È vero.
— Bene, gli faremo fare un prova. — Scommetto quello
che vuoi che andrà bene. È l'immagine della giovinezza.
Henry si alzò per andare nell'ingresso principale che
dava su Second Street. Gli piacevano il fresco acciottolato del selciato,
riparato dal sole del mattino dagli edifici del lato orientale — tra questi il
suo — il rumore dei carri e dei carretti e la folla di gente indaffarata che
correva su e giù. Guardò gli edifici sulla strada — tutti a tre o quattro
piani, in larga parte di pietra grigia e brulicanti di vita — e ringraziò la
sua buona stella di essersi stabilito sin dall'inizio in un quartiere così
ricco. Se solo avesse comprato altri immobili quando aveva comprato il suo!
— Spero che il giovane Cowperwood si dimostri il tipo
di uomo di cui ho bisogno, — si disse pensoso. — Mi farebbe risparmiare
parecchie SCARPINATE in questo periodo.
Curiosamente, dopo soltanto tre o quattro minuti di
conversazione con il ragazzo, aveva percepito il marcato tratto
dell'efficienza. Qualcosa gli diceva che sarebbe andato bene.
Capitolo
IV
L'aspetto di Frank Cowperwood in quel periodo era, a
dir poco, gradevole e seducente. La natura gli aveva dato in sorte un'altezza
di un metro e ottanta Aveva una testa grande, armoniosa, decisamente quella
tipica dell'affarista, ricoperta di una folta massa di capelli crespi castano
scuri e piantata su un paio di spalle quadrate e su un corpo possente. Gli
occhi avevano L'ASPETTO CHE SEGUE ANNI DI SOTTILI RAGIONAMENTI. Erano
imperscrutabili. Non era possibile capire niente dai suoi occhi. Camminava con
passo leggero, sicuro, elastico. La vita non gli aveva riservato gravi traumi
né brutte sorprese. Non era stato costretto ad affrontare malattie, dolori o
privazioni di alcun tipo. Aveva visto persone più ricche di lui, ma sperava di
essere ricco. La sua famiglia era rispettata, suo padre aveva un buon posto.
Non doveva niente a nessuno. Una volta aveva fatto scadere un piccolo pagherò,
ma il padre sollevò un tale putiferio che lui non se lo dimenticò mai. —
Preferirei trascinarmi sulle mani e sulle ginocchia piuttosto che far
protestare i miei effetti, — disse il vecchio gentiluomo; e questo gli impresse
in testa ciò che non c'era quasi bisogno di essere così bruscamente
sottolineato — l'importanza del credito. Mai più in seguito un suo effetto fu
protestato o fatto scadere per qualche sua negligenza.
Si rivelò essere l'impiegato più efficiente che la
ditta Waterman&Co avesse mai conosciuto. Lo fecero lavorare in contabilità
all'inizio come assistente contabile, il vice del signor Thomas Trixler, che
poi si licenziò e dopo due settimane George disse: — Perché non facciamo
Cowperwood capo contabile? Impara più lui in un minuto di quanto quel Sampson
riuscirà mai a fare.
— Va bene, George, fai questa operazione,ma non ci
mettere il pensiero. Non farà a lungo il contabile. Voglio vedere se dopo un
po' non sia in grado di fare per me alcuni di questi bonifici.
I registri contabili dei signori Waterman & Co.,
anche se abbastanza complicati, erano un gioco da ragazzi per Frank. Ci
lavorava con una disinvoltura e una rapidità che sorprese il suo ex capo,
signor Sampson.
— Caspita, quel tipo, — disse Sampson a un altro
impiegato il primo giorno che aveva visto Cowperwood lavorare, — è troppo
veloce. Farà qualche brutto guaio. Conosco il tipo. Aspetta un po' fino a WE GET
ONE OF THOSE RUSH CREDIT AND TRANSFER DAYS. Ma il brutto guaio che il signor
Sampson aveva previsto non si concretizzò. Dopo meno di una settimana
Cowperwood conosceva la situazione finanziaria dei signori Waterman come e
meglio di loro, fino all'ultimo dollaro. Sapeva come il loro conti erano
distribuiti; con quale settore facevano più affari; WHO SENT POOR PRODUCE AND
GOOD—THE VARYING PRICES FOR A YEAR TOLD THAT. Per accertarsene riesaminò certi
conti del libro mastro per verificare i suoi sospetti. La contabilità non gli
interessava se non come registrazione, una manifestazione della avita
dell'azienda. Sapeva che non avrebbe fatto questo a lungo. Qualcos'altro
sarebbe accaduto; ma capì subito in cosa consistesse l'attività di GRAIN e
COMMISSION — ogni minimo dettaglio. Vide dove, in assenza di più ampia attività
nell'offerta dei beni consegnati — comunicazione più veloce con i trasportatori
e compratori, migliori accordi di lavoro con i GLI ALTRI COMMISSION MEN —
quella ditta, o meglio i suoi clienti, visto che essa non aveva niebte,
sopportasse ingenti perdite. Un uomo SPEDIVA un rimorchiatore o un intero
vagone merci di frutta e verdura su un mercato stabile o in rialzo; ma se dieci
altri uomini facevano la stessa cosa nello stesso momento, o altri COMMISSION
MEN venivano INONDATI di frutta o verdura e non c'era alcun modo di LIBERARSENE
in tempo ragionevole, il prezzo doveva crollare. Ogni giorno portava la CONSEGNA SPECIALE. Gli
venne subito in mente che sarebbe stato molto più utile per la ditta se fosse
stato un uomo esterno a collocare i grossi carichi, ma evitò di dire qualcosa
troppo presto. Con ogni probabilità le cose si sarebbero aggiustate da sole in
poco tempo.
I Watermans, Henry e George, erano molto contenti del
modo con cui lui gestiva i loro conti. La sua stessa presenza dava un senso di
sicurezza. Cominciò presto a richiamare l'attenzione del Fratello George sullo
stato di certi conti, dando suggerimenti sulla loro possibile liquidazione o
estinzione, che furono molto apprezzati da quell'uomo. Trovò il modo di alleggerire i propri impegni
attraverso l'intelligenza di quel giovane e maturare allo stesso tempo il
piacere della sua compagnia.
Fratello Henry era per metterlo alla prova
all'esterno. Non era sempre possibile evadere gli ordini con la merce
disponibile in deposito e qualcuno doveva andare in strada o alla borsa merci
per comprare e normalmente lo faceva lui.
Un giorno, quando i documenti di trasporto indicavano un probabile
eccedenza di farina e scarsità di grano — Frank lo aveva capito per primo — il
maggiore dei Waterman lo chiamò nel suo ufficio e disse:
— Frank, vorrei che tu vedessi cosa puoi fare con
questa situazione che dobbiamo affrontare lì fuori. Entro domani saremo pieni di farina. Non
possiamo permetterci i costi di magazzino e gli ordini che abbiamo non
assorbiranno tutto. Siamo a corto di grano. Forse riesci a VENDERE la farina ad
alcuni di quegli INTERMEDIARI e procurarmi grano a sufficienza per evadere
quegli ordini.
— Vorrei provarci, — disse il suo impiegato.
Dai libri contabili sapeva dove stavano le varie
commissionarie. Sapeva cosa avevano da offrire il MERCHANTS' EXCHANGE locali e
i vari COMMISSION_MERCHANTS che trattavano queste cose. Era questa la cosa che
gli piaceva fare — risolvere problemi commerciali di questa natura. Fu
piacevole tornare a stare all'aria aperta, passare da una porta all'altra. Era
contrario al lavoro di scrivania e al lavoro di penna e a stare chino sui
libri. E come diceva anni dopo, la sua mente era il suo ufficio. Corse dai più importanti
COMMISSION-MERCHANTS, apprendendo quale fosse lo stato del mercato della farina
e offrendo sua merce in esubero allo stesso prezzo che si sarebbe aspettato di
ricevere per essa se non fossero state previste eccedenze. Volevano comprare con consegna immediata
(quarantotto ore era immediato) seicento barili farina di prima qualità? Li
avrebbe offerti a nove dollari tondi, nei barili. Non accettarono. Frazionò
l'offerta e alcuni accettarono di prendere un lotto e alcuni un altro. Dopo
circa un'ora si era assicurato la collocazione di tutto quanto eccetto un lotto
di duecento barili che decise di offrire tutte assieme a un famoso operatore
che si chiamava Genderman con il quale la sua azienda non faceva affari.
Questi, un omone con grigi capelli ricci, la faccia rugosa eppure paffuta e
occhietti che scrutavano penentranti attraverso le palpebre grassocce.
— Come ti chiami giovanotto? — chiese appoggiandosi
allo schienale della sedia di legno.
— Cowperwood.
— E così lavori per Waterman & Company? — Vuoi
lascare un segno, non c'è dubbio. È per questo che sei venuto da me?
Cowperwood si limitò a sorridere.
— Be', prendo la tua farina Ne ho bisogno. Fatturala a
mio nome.
Cowperwood andò via di corsa. Andò direttamente da una
società di INTERMEDIARI a Walnut Street, che faceva affari con la sua azienda,
per incaricarli di procurare all'asta al prezzo prevalente di mercato il grano
di cui aveva bisogno. Poi tornò in ufficio.
— Bene, disse Henry Waterman, quando riferì
l'accaduto, — hai fatto in fretta. Hai venduto direttamente a Genderman
duecento barili di farina, vero? Hai fatto un buon lavoro. Lui non è nei nostri
libri, vero?
— No signore.
— Come pensavo. Be', se sei in grado di fare questo
tipo di lavoro PER STRADA non starai a lungo sui libri.
Da quel momento, nel corso del tempo, Frank divenne
una figura familiare nel COMMISSION DISTRICT e in borsa (la borsa merci),
STRIKING BALANCES per il suo datore di lavoro, PROCURANDOSI LOTTI FRAZIONATI
delle cose di cui avevano bisogno, a caccia di nuovi clienti, liberandosi delle
eccedenze collocando LOTTI FRAZIONATI nei posti più impensati. I Watermans
erano davvero sbalorditi per la sua naturalezza in queste cose. Aveva la straordinaria capacità di farsi
ascoltare con AMMIRAZIONE, fare amicizie, farsi introdurre in nuovi AMBIENTI.
Cominciò a scorrere nuova vita nei vecchi CANALI della Waterman. I clienti
erano più soddisfatti. George voleva mandarlo nelle zone rurali a caccia di
affari, e così alla fine fu fatto.
Poco prima di Natale Henry disse a George: — Dovremo
fare a Cowperwood un REGALO GENEROSO. Non ha alcun stipendio. Basteranno
cinquecento dollari?
— È un bel po', visti i tempi, ma credo che li meriti.
Ha fatto tutto ciò che ci aspettavamo e anche di più. È tagliato per questo
lavoro.
— Lui cosa ne dice? Lo hai mai sentito dire se è
contento?
— Oh, immagino che gli piaccia molto. Lo vedi anche
tu.
— Va bene, facciamo cinquecento dollari. Un giorno
questo tipo non sarà male come socio in questa attività. He has the real knack
for it. Faglia avere i cinquecento dollari con un messaggio da parte di noi
due.
Così la sera prima di Natale, mentre Cowperwood stava
esaminando dei documenti di trasporto e delle BOLLE DI CONSEGNA preparandosi a
lasciare tutto in ordine per le prossime vacanze, George Waterman si avvicinò
alla sua scrivania.
— Ancora al lavoro, — disse sotto la luce
fiammeggiante del lume a gas e guardando il suo bravo impiegato con grande
soddisfazione.
Erano le prime ore della sera e la neve stava creando
una DECORAZIONE A MACCHIE ATTRAVERSO LE FINESTRE DIFRONTE.
— Solo un paio di cose prima di andare via, — sorrise
Cowperwood.
— Mio fratello e io siamo particolarmente soddisfatti
del modo con il quale hai condotto il lavoro qui durante gli scorsi sei mesi.
Volevamo darti un riconoscimento e pensavamo che cinquecento dollari sarebbero
andati bene. A partire dal primo gennaio riceverai un regolare stipendio di
trenta dollari a settimana.
— Vi ringrazio davvero tanto, — disse Frank. — Non mi
aspettavo così tanto. È parecchio. Qui ho imparato molte cose che sono contento
di conoscere.
— Ma figurati. Sappiamo che te lo sei meritato. Puoi
rimanere con noi fino a quando vuoi. Siamo contenti di averti con noi.
Cowperwood fece un sorriso, il suo sorriso cordiale e
sincero. Si sentiva molto compiaciuto difronte
a questo chiaro apprezzamento. Appariva BRIGHT AND CHEERY nel suo abito di
buona fattura in tweed inglese.
Tornando a casa quella sera rifletté sulla natura di
quell'attività. Sapeva che non sarebbe rimasto lì a lungo, anche dopo quel
regalo e la promessa di uno stipendio. Erano riconoscenti, naturalmente; ma
perché non avrebbero dovuto esserlo? Era efficiente, lui questo lo sapeva; con
lui le cose giravano meglio. Non gli era
mai capitato di pensare di appartenere alla categoria degli impiegati. Quelle
persone erano il tipo di ESSERE che dovevano lavorare per lui e lo avrebbero
fatto. Non c'era niente di brutale nel
suo atteggiamento, nessuna ribellione contro il destino, nessuna oscura paura
di fallimento. Quei due uomini per i quali lavorava erano già nulla di più che
personaggi ai suoi occhi — la loro attività SIGNIFICATED ITSELF. Vedeva le loro
debolezze e i loro difetti proprio come un uomo maturo avrebbe visto quelli di
un ragazzo.
Dopo cena quella sera, prima di passare dalla sua
ragazza, Marjorie Stafford, disse al padre del regalo di cinquecento dollari e
dello stipendio che gli avevano promesso.
— Ma è fantstico, — disse il l'uomo più anziano. —
Stai andando meglio di quello che pensavo. Suppongo che rimmarrai lì.
— No. Credo che prima o poi l'anno prossimo smetterò.
— Perché?
‑ Be', non è esattamente quello che voglio fare. — Non
è male, ma preferisco mettermi alla prova con l'INTERMEDIAZIONE, credo. — Mi
affascina.
— Non credi che non sia corretto non dirglielo?
— Assolutamente no! Loro hanno bisogno di me. E
intanto si guardava allo specchio, si raddrizzò la cravatta e si aggiustò il
cappotto.
— Lo hai detto a tua madre?
— No. Lo faccio adesso.
Andò nel salotto dove stava sua madre e passandole le
braccia attorno all'esile corpo, disse: — Cosa ne pensi, mamma?
— Be', di cosa? chiese lei guardandolo teneramente
negli occhi.
— Stasera mi hanno dato cinquecento dollari e mi
daranno trenta dollari a settimana l'anno prossimo. Cosa vuoi per Natale?
Ma davvero? Che bello! Ma è stupendo! Devi piacergli.
Stai proprio diventando uomo, vero?
— Cosa vuoi per Natale?
— Niente. Non voglio niente. Ho i miei ragazzi.
Lui sorrise. — Va beve. Allora niente.
Ma lei sapeva che glia avrebbe comprato qualcosa.
Lui uscì, fermandosi alla porta per scherzare con la
sorella afferrandola ai fianchi e dicendo che sarebbe tornato intorno alla
mezzanotte, si precipitò a casa di Marjorie perché le aveva promesso di
portarla a uno spettacolo.
— C'è qualcosa che vuoi per Natale quest'anno, Margy?
— chiese dopo averla baciata nell'igresso semibuio. — Stasera mi hanno dato
cinquecento (dollari).
Lei era un esserino innocente, di soli quindici anni,
senza malizia o furbizia.
— Oh, non c'è bisogno che tu prenda qualcosa.
— Davvero? — chiese lui, stringendole i fianchi e
baciandole di nuovo la bocca.
Era bello farsi strada così nel mondo e godersela
tanto.
Capitolo
V
L'ottobre successivo, quasi sei mesi dopo il suo
diciottesimo compleanno, e sentendosi sicuro che non avrebbe mai voluto avere a
che fare con l'attività del GRAIN AND COMMISSION come la gestivano alla
Waterman Company, Cowperwood decise di rompere i rapporti con loro e di andare
a lavorare da Tighe & Company, banchieri e AGENTI DI BORSA.
L'incontro di Cowperwood con Tighe & Company era
avvenuto nel corso del normale svolgimento dei suoi compiti come rappresentante
della Waterman & Company. Il signor Thighe fu sin dall'inizio subito molto
interessato a quel giovane TALENTUOSO emissario.
— Come vi vanno gli affari? — chiedeva ALLEGRAMENTE;
oppure:— Non trovate che state ricevendo molte CAMBIALI in questo periodo?
Per via delle precarie condizioni del paese,
l'iperinflazione dei titoli, la protesta antischiavista e così via, si
prospettavano tempi difficili. E Thighe — lui non avrebbe saputo dire il perché
— era convinto che valesse la pena parlare con quel giovane su tutte quelle
cose. Non era abbastanza grande per sapere, eppure sapeva.
— Oh, le cose ci vanno abbastanza bene, grazie, signor
Thighe, — rispondeva Cowperwood.
— Senti cosa ti dico, — una mattina disse a
Cowperwood, — questa protesta antischiavista, se non si ferma, porterà guai.
Uno schiavo negro che apparteneva a un VISITATORE da
Cuba era stato sottratto al suo padrone e liberato, perché la leggi della Pennsylvania
rendevano libero per legge qualsiasi negro portato nello stato, anche se solo
verso un'altra parte del paese e c'era una grande agitazione per questa
cosa. Diverse persone erano state
arrestate e i giornali ne discutevano animosamente.
— Non credo che il Sud accetterà questa cosa. Sta
creando problemi alla nostra attività e deve succedere la stessa cosa per
altri. Qui avremo la secessione, sicuro come la morte, uno di questi giorni.
Parlava con una leggerissima cadenza dialettale.
— Sta arrivando, penso, — disse quietamente
Cowperwood. — secondo me non c'è rimedio. Il negro non merita tutta questa
agitazione, ma continueranno a protestare per lui — le persone emotive lo fanno
sempre. Non hanno niente altro da fare. Sta danneggiando il nostro commercio a
Sud.
— è come pensavo. È quello che mi dice la gente.
SI rivolse a un nuove cliente mentre Cowperwood
usciva, ma di nuovo il ragazzo lo aveva colpito per la sua incredibile
competenza e capacità di riflessione su questioni finanziarie. — Se quel giovane
volesse un posto, glielo darei, — pensò.
Finalmente, un giorno gli disse. — Ti piacerebbe
provare a fare per me il FLOOR MAN in borsa. Ho bisogno di uno giovane qui. Uno
dei meie impiegati andrà via.
— Mi paicerebbe, — rispose Cowperwood, sorridendo e
mostrandosi fortemente gratificato. — Pensavo che prima o poi te ne avrei
parlato io stesso.
— Bene, se sei pronto a puoi cambiare, la porta è
aperta. Vieni quando vuoi.
— Devo dare un minimo di preavviso all'altro posto, —
disse Cowperwood quietamente. — È un problema per te aspettare una settimana o
due?
— Assolutamente no! Non è così urgente. Vieni appena
hai sistemato le tue cose. Non voglio causare problemi al tuo datore di lavoro.
Fu soltanto due settimane dopo che Frank lasciò
Waterman & Company, incuriosito dalle nuove prospettive ma in nessun modo
preoccupato. E grande fu il dispiacere
del signor George Waterman. Come per il signor Henry Waterman, fu in effetti
infastidito da questo abbandono.
— Ma come, pensavo che il lavoro ti piacesse, — esclamò
a gran voce quando Cowperwood lo informò della sua decisione. È un problema di
soldi?
— No, assolutamente, signor Waterman. È solo che
voglio entrare nel vero e proprio settore della INTERMEDIAZIONE.
— Be', peccato davvero. Mi dispiace. Non voglio insistere
con te contro il tuo interesse. Sai cosa stai facendo. Ma George e io stavamo
decidendo di farti entrare da noi come socio tra poco. Ora prendi e te ne vai.
Ma come, accidenti, ci sono tanti soldi in questa attività
— Lo so, — sorrise Cowperwood, — ma a me non piace. Ho
altri progetti. Non sarò mai un GRAIN e COMMISSION MAN. Il signor Henry
Waterman non capiva perché non lui non fosse attratto dalla chiara possibilità
di seccesso nel settore. Temeva le conseguenze sull'attività della sua uscita.
E una volta che il cambiamento fu fatto Cowperwood fu
convinto che quel nuovo lavoro era più adatto a lui sotto ogni profilo —
altrettanto facile e più profittevole, naturalmente. In primo luogo, l'azienda
di Thige & Co., a differenza di quella di Waterman & Co., era
posizionata in un bel edificio in pietra grigio-verde al numero 66 di South
Third Street, in quello che era allora, e per diversi anni dopo, il cuore del
centro finanziario. Grandi istituzioni di rilevanza e prestigio nazionale e
internazionale stavano lì vicino — Drexel & Co., Edward Clark & Co., la
Third National Bnk, la First National Bank, la Borsa e altre simili. Nelle
vicinanze c'erano anche quasi una ventina di banche più piccole e società di
INTERMEDIAZIONE. Edward Tighe, capo e cervello di quell'azienda, era un
irlandese di Boston, figlio di un immigrato che aveva avuto successo e si era
arricchito in quella città conservatrice. Era venuto a Filadelfia per OCCUPARSI
LÌ DELLA VITA SPECULATIVA. — Certo, è un
ottimo posto per quelli di noi che sono svegli, — aveva detto ai suoi amici,
con un leggero accento irlandese e lui si considerava assai sveglio. Era un
uomo di media altezza, non molto robusto, capelli leggermente e precocemente
grigi, e con modi tanto esuberanti e amichevoli quanto combattivi e sicuri. Il
suo labbro superiore era ornato da un baffetto grigio.
— Che il cielo mi salvi, — disse, non molto dopo
essere arrivato lì, — questa genete di Pennsilvania non pagano mai niente se
possono emettere titolo. Era il periodo in cui il credito della Pennsilvania, e
se per questo di Filadelfia, era pessimo nonostante la sua grnade ricchezza. —
Dovesse mai esserci una guerra ci sarebbero battaglioni di persone della
Pennsilvania in giro ad offrire NOTES per i loro pasti. Se potessi vivere abbastanza
potrei diventare ricco [BUYIN' UP] CAMBIALI e TITOLI della Pennsilvania. Credo
che prima o poi renderanno; ma, mio Dio, sono INCREDIBILMENTE lenti. Sarò morto
prima che il governo statale si METTERà IN REGOLA con gli interessi che ora mi
devono.
Era vero. Le condizioni delle finanze dello stato e
della città erano pessime. Sia lo stato che la città erano abbastanza ricchi;
ma c'erano così tante TRAME per depredare il tesoro in entrambi i casi che
quando qualche nuovo lavoro doveva essere intrapreso per trovare i soldi si
doveva necessariamente emettere dei titoli. Quei titoli, o WARRANTS, come
venivano chiamati, promettevano un interesse al sei per cento; ma quando
arrivava la scadenza, il tesoriere statale o della città, a seconda del caso,
apponeva un timbro con la data di presentazione e il WARRANT allora generava
interessi non solo per il suo valore nominale ma sulla somma che era dovuta in
quel momento come interessi. In altri termini, si stava lentamente
consolidando. Ma questo non aiutava chi voleva trovare i fondi, perché come
SECURITY essi non potevano essere ipotecati oltre il settanta percento del loro
valore di mercato e non erano venduti alla pari ma al novanta percento. Un uomo
poteva comprarli o accettarli in FORECLOSURE, ma doveva aspettare molto.
Inoltre, al momento del pagamento finale di molti di questi prevalevano i
favoritismi, perché era soltanto quando il tesoriere sapeva che certi WARRANT
erano nelle mani di "un amico" che informava pubblicamente che
determinati WARRANTS — quelli in particolare di cui era conoscenza — sarebbero
stati pagati.
Ma soprattutto, il sistema monetario degli Stati Uniti
stava solo allora iniziando lentamente a emergere da qualcosa prossima al caos
verso qualcosa più prossimo all'ordine.
La Banca degli Stati Uniti [la UNITED STATES BANK], di cui Nicholas
Biddle era stato PROGENITORE, era stata definitivamente liquidata nel 1841 e il
Tesoro degli Stati Uniti con il suo sistema di SUBTRESURY era arrivato nel
1846; ma c'erano ancora tantissime WILDCAT BANKS, in numero sufficiente per
rendere un COMUNE AGENTE DI CAMBIO un'enciclopedia ambulante delle istituzioni
insolventi e solventi. Eppure le cose
stavano lentamente migliorando, perché il telegrafo aveva facilitato la
(COMUNICAZIONE) delle quotazioni azionarie, non solo tra New York, Boston e
Filadelfia, ma tra l'ufficio di un agente locale e la (SUA) Borsa (del posto).
In altri termini era stato introdotto lo SHORT PRIVATE WIRE (linea telefonica
privata a breve distanza). Le
comunicazioni erano più veloci e accessibili e miglioravano di giorno in
giorno.
Erano state costruite ferrovie verso sud, est, nord e
ovest. Non c'era ancora lo STOCK-TICKER (listino di borsa) nè il telefono e
solo da poco a New York era stata pensata la CLEARING-HOUSE e non era stata
ancora introdotta a Filadelfia. Al posto dei servizi di una CLEARING-HOUSE, dei
messaggeri correvano ogni giorno tra le banche e le società di intermediazione,
aggiornando i conti sui LIBRETTI DI DEPOSITO, scambiando assegni e, una volta a
settimana, trasferendo moneta d'oro che era l'unica cosa che poteva essere
accettata per saldare i conti in mancanza di una valuta nazionale stabile In
Borsa, quando il suono del gong annunciava la chiusura della giornata di
contrattazioni, un gruppo di giovani uomini, noti come "settlement
clerks" [IMPIEGATI DI CHIUSURA], secondo un sistema mutuato da Londra, si
riunivano al centro della sala confrontavano o RACCOGLIEVANO IN CERCHIO le
varie transazioni del giorno, così eliminando tutte quelle vendite e rivendite
tra certe aziende che naturalmente si elidevano a vicenda. Avevano dei grandi
ACCOUNT BOOKS (REGISTRI) ed nominavano a voce altra le transazioni —
"Delaware e Maryland vendute a Beaumont e Company", "Delaware e
Maryland vendute a Tighe e Company" e così via. Questo semplificava la
contabilità delle varie società e rendeva più veloci e movimentate le
contrattazioni.
In Borsa i POSTI A SEDERE si vendevano a duemila
dollari ciascuno. I MEMBRI della Borsa avevano appena disposto delle regole che
limitavano le ore di contrattazione tra le dieci e le tre (prima avvenivano in
qualsiasi momento tra la mattina e la mezzanotte) e avevano fissato le tariffe
ai quali gli agenti potevano operare, contro le SCHEMES da strozziono che si
facevano prima. Erano state disposte severe sanzioni per quelli che non
rispettavano le regole. In altre parole, le cose si stavano avviando a dare
vita a una grande attività di borsa e Edward Tighe sentiva, con altri
operatori, che lo aspettava un grande futuro.
Capitolo
VI
La famiglia Cowperwood si era già trasferita nella sua
nuova casa, più grande e arredata con più gusto, sulla North Fronth Street
sulle rive del fiume. La casa era di quattro piani e si alzava sette metri sul
fronte strada senza cortile.
Qui la famiglia iniziò a dare piccoli ricevimenti, e
lì vennero a vederli, di tanto in tanto, rappresentanti dei vari interessi che
Henry Cowperwood aveva conosciuto nella scalata alla posizione di
cassiere. Non era una compagnia
particolarmente illustre, ma comprendeva un certo numero di persone che avevano
avuto successo come lui – titolari di piccole società che lavoravano con la sua
banca, commercianti di tessuti, pellame, alimentari (all'ingrosso) e grano. I
bambini si erano fatti amicizie tutte loro.
Ogni tanto, grazie alle conoscenze di chiesa, la signora Cowperwood si
cimentava nell'organizzazione di tè pomeridiani o ricevimenti, nei quali
persino Cowperwood provava a fare il galante rimanendo lì in piedi con modi
giovialmente ridicoli ad accogliere quelli che la moglie aveva invitato. E finché riusciva a mantenersi serio e
austero e ad accogliere le persone senza dover dire più di tanto, non era
particolarmente fastidioso per lui. Si concedevano momenti in cui cantavano, un
po' di balli occasionalmente e c'erano molti "amici a cena",
informalmente, di quanta ce ne fossero stati in precedenza.
E fu così, durante il primo anno della nuova vita in
quella casa, che Frank conobbe una tale signora Semple che gli interessava
molto. Il marito aveva un pretenzioso negozio di scarpe a Chestnut Street,
vicino alla Third, e stava pensando di aprirne un secondo più in là sulla
stessa strada.
L'occasione per l'incontro fu una visita serale da
parte dei Semples, perché il signor Semple desiderava parlare con Henry
Cowperwood a proposito di un nuome mezzo di trasporto che il mondo stava allora
conoscendo, cioè il tram. Una linea sperimentale, di proprietà della North
Pennsylvania Raylway Company, era stata messa in funzione su un miglio e mezzo
di binari che si estendevano da Willow Street lungo Front fino a Germantown
Road e di lì seguendo diverse strade fino a quello che allora era conosciuto
come il Deposito di Cohocksink; e si pensava che col tempo questa modalità di
trasporto avrebbe potuto far sparire le centinaia di omnibus che allora occupavano
le strade del centro e le rendevano impraticabili. Il giovane Cowperwood se ne
era interessato sin dall’inizio. Il trasporto ferroviario, in genere, in ogni
modo lo interessava, ma questa fase in particolare lo affascinava
particolarmente. Si era già aperto un ampio dibattito e lui, come altri, era
andato a vedere. Un nuovo tipo di tram, strano ma interessante, largo sette
piedi e quasi altrettanto alto, che si muoveva su piccole ruote di ferro, stava
dando grandi soddisfazioni perché era più silenzioso e più facile da guidare
degli omnibus; e Alfred Semple stava personalmente pensando di investire in
un’altra linea che stavano progettando che, se avesse potuto assicurarsi la
concessione statale, doveva svilupparsi tra la Quinta e la Sesta strada.
Cowperwood padre, per questa cosa prevedeva un grande
avvenire; ma non vedeva come si poteva raccogliere il capitale. Frank credeva
che Tighe & Co. Dovesse tentare di diventare l’agente di vendita delle
azioni di questa nuova società, della Quinta e Sesta strada, nel caso fosse
riuscita a ottenere la concessione. Aveva sentito dire che avevano già
costituto la società, che una grossa quantità di azioni stavano per essere
emesse in previsione della concessione e che queste quote dovevano essere
vendute a cinque dollari, contro un valore nominale massimo di cento. Avrebbe
voluto avere abbastanza soldi per procurarsene una parte consistente.
Intanto, Lillian Semple aveva attratto e mantenuto il
suo interesse. Solo che sarebbe stato difficile dire cosa di lei lo attraesse
alla sua età, visto che certamente non era adatta a lui dal punto di vista
emotivo, intellettuale ed altro. He was
not without experience with women or girls, and still held a tentative
relationship with Marjorie Stafford; but Lillian Semple, in spite of the fact
that she was married and that he could have legitimate interest in her, seemed
not wiser and saner, but more worth while. Aveva ventiquattro anni mentre Frank
ne aveva diciannove, ma era ancora abbastanza giovane di testa e di aspetto per
l'età che aveva. Lei era leggermente più alta di lui–sebbene lui avesse ormai
raggiunto la sua altezza massima di (FIVE FEET TEN AND ONE-HALF INCHES)–e,
nonostante la sua altezza, armoniosa, artistica nelle forme e nei lineamenti e
con una certa inconsapevole placidità d'animo che derivava più da mancanza di
comprensione che da forza di carattere. Aveva capelli color mallo di noce
inglese, folti e rigogliosi, e la carnagione cerea–CREAM WAX–con labbra rosa
pallido e occhi cangianti dal grigio al blue e dal grigio al marrone, a seconda
della luce con la quali si vedevano. Aveva mani magre e armoniose, il naso
dritto e il volto allungato da modella. Non era brillante, non attiva ma
piuttosto pacifica e statuaria senza saperlo. Cowperwood si fece trascinare dal
suo aspetto. La sua bellezza era all'altezza del suo senso artistico di allora.
Era adorabile, pensava–GRACIOUS, DIGNIFIED Se avesse potuto prendere moglie,
questo era tipo di ragazza che gli sarebbe piaciuto avere.
Fino ad allora, Cowperwood aveva giudicato le donne con l'ISTINTO
piuttosto che con la ragione. Preso com’era dal desiderio di ricchezza,
prestigio e potere, era confuso [disorientato, perplesso], se non in
soggezione, da considerazioni su posizione sociale, presentabilità e cose
simili. Però per lui la donne prive di attrattiva non significavano niente. E
le donne passionali significavano tanto. In famiglia aveva sentito parlare di
questo o quello spirito sacrificale tra le donne, come pure tra gli uomini -
donne che sgobbavano come schiave per mariti o figli, o per gli uni e gli
altri, che davano precedenza a parenti ed amici nei momenti cruciali o di
crisi, perché era giusto e gentile farlo - ma erano storie che non gli
interessavano. Preferiva pensare alle
persone - anche alle stesse donne - come onestamente e francamente mosse da
interessi personali. Lui non avrebbe saputo dirne il perché. Sembrava che la
gente fosse sprovveduta, o nel migliore dei casi assai sventurata a non sapere
cosa fare in ogni circostanza e a come proteggere se stessa. Si faceva un gran
parlare di moralità, grandi lodi di virtù e buone maniere e tante mani si
sollevavano in gesto di compiaciuto orrore per persone che avevano violato o si
diceva avessero violato il Settimo Comandamento. Lui non prendeva sul serio
questi discorsi. Lui lo aveva violato in segreto già molte volte. Altri giovani
lo avevano fatto. Eppure anche così, s'era un po' stancato delle donne di
strada e dei bordelli.
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